Un gesto con il quale tutti quanti noi abbiamo avuto a che fare nella nostra vita, fin dal nostro primo respiro e e le cui cause posso essere davvero molteplici. Innanzitutto si piange per esprimere un proprio stato d’animo non sempre positivo: quanti di noi hanno passato o stanno passando un brutto periodo o magari stanno soffrendo pene d’amore ecco che allora iniziano a scendere giù copiosamente le lacrime per esprimere che ciò che ci portiamo dentro. Ma non si piange solo per dolore ma anche di gioia, magari si è così contenti o è accaduto un evento così straordinario per la nostra vita che non possiamo far a meno di piangere.
A parte queste cause “emotive” si può piangere anche perché si è venuti a contatto con qualche sostanza irritante ad esempio i solfuri contenuti nella cipolla o se malauguratamente abbiamo dimenticato di lavarci le mani dopo aver tagliato un peperoncino.
Nei neonati invece, notiamo che vi è un pianto senza lacrime, dovuto all’immaturità del condotto lacrimale e che è indice di una richiesta di intervento da parte dell’adulto.
Le lacrime sono anche indice di qualche dolore fisico insopportabile, oppure nel caso delle donne si può iniziare a piangere inspiegabilmente a causa degli sbalzi ormonali causati da ciclo e gravidanza.
Infine ma non meno importante si può piangere anche per il troppo ridere! Ebbene si quante volte, anche per via di una risata prolungata non sono scese le lacrime? E allora che sia per dolore, gioia, o divertimento piangere comunque rappresenta un bisogno intrinseco dell’uomo per manifestare ciò che tiene chiuso dentro, o un piccolo disagio momentaneo.