Alla Festa della Donna tutti regalano la mimosa, ma pochi sanno da dove nasce questa tradizione.
Come si sa non c’è 8 marzo che si rispetti senza vedere in giro ovunque mazzolini e composizioni pieni di questo profumatissimo fiorellino giallo: la mimosa.
Fiorisce tipicamente alla fine dell’inverno, e infatti è un fiore che preannuncia l’inizio dei primi caldi primaverili. Ma per comprendere il legame con la festa della donna, bisogna prima sapere bene cosa questa significhi e da dove nasce la tradizione di questi festeggiamenti.
Qual è l’origine della Festa della Donna?
L’8 marzo, si sa, è il giorno in cui si festeggiano tutte le donne.
La festa ha delle radici ideologiche, politiche e sociali. Infatti l’esigenza di rivendicare i diritti sociali delle donne nasce all’inizio dello scorso secolo negli Stati Uniti. Il Partito Socialista americano organizzò una manifestazione il 28 febbraio 1909 innanzitutto per sostenere il diritto al voto delle donne.
Ebbene sì! Un diritto di cui oggi sembra così scontato che tutti ne godano, fino a non molti anni fa anche in Italia era solo degli individui di sesso maschile. Basti pensare che anche in Italia la prima volta che le donne hanno votato è stata nel 1946, al termine della seconda guerra mondiale quando fu deciso, con referendum, tra la monarchia e la repubblica.
Pertanto era ovunque un tema fortemente sentito quello dei diritti delle donne, compreso il diritto a chiedere un miglioramento delle condizioni di lavoro, nonchè dell’aumento di salario.
Fu così che nell’anno successivo, durante l’VIII Congresso dell’Internazionale socialista fu proposto di istituire un giorno dedicato alla celebrazione della figura della donna.
Per una incredibile coincidenza, in quegli anni di grande fermento per la difesa della donna, accadde un episodio molto triste. Nel 1911 nella Fabbrica Triangle di New York ci fu un terribile incendio, in cui circa 150 donne lavoratrici persero la vita.
Da quel momento in poi tutta l’Europa fu invasa da moti rivoluzionari ideologici in favore delle donne. E nel 1917 a San Pietroburgo le donne scesero in piazza manifestando contro la guerra e chiedendone la cessazione. In quell’occasione fu decisa la data dell’8 marzo per festeggiare le donne.
Dove si usa la mimosa per la Festa della Donna?
La mimosa è il simbolo della Festa della Donna solo in Italia.In Italia si è incominciato a festeggiare questo giorno a partire dal 1946 e fu istituita per iniziativa del Partito Comunista e dell’U.D.I. (Unione donne italiane).
In particolare la festa fu promossa da due donne che in quel periodo erano molto presenti nella vita politica e che avevano partecipato attivamente anche alla Resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale, e cioè Rita Montagnana (moglie di uno dei leader del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti) e Teresa Mattei (detta Teresita, che era stata una partigiana): furono loro a decidere che fosse necessario scegliere un simbolo floreale per festeggiare l’anniversario della festa della donna.
Quindi fu fatta una vera e propria democratica votazione, tra alcuni fiori che sbocciano proprio all’inizio del periodo primaverile, cioè intorno all’8 marzo.
La votazione finale tra mimose, anemoni e garofani.
il fiore di mimosa vinse per due ragioni in particolare:
– perché coniuga una apparente delicatezza con una grande forza, proprio come tutte le donne. Infatti nonostante la mimosa sembri un fiore fragile, è capace di crescere anche in terreni non facili e riesce a fiorire anche se l’inverno non è del tutto finito.
– perché è un fiore con un basso costo, e soprattutto nel dopoguerra, quando fu presa questa decisione, vi era in giro una povertà dilagante. Era necessario poter scegliere un simbolo che potesse essere accessibile per tutti.
– perché la mimosa era il fiore che in tempi di guerra i partigiani regalavano alle staffette, cioè alle giovani donne che durante la guerra si occupavano di passare le informazioni e le comunicazioni tra i vari gruppi rivoluzionari, essendo del tutto insospettabili per il nemico.