Finalmente è notte, tutti sono a dormire beatamente, quando all’improvviso si sente un suono alquanto assordante che ti fa svegliare e molte volte fa si che il tuo sonno non sia più così sereno: ebbene stiamo parlando del ben noto fenomeno del russare!
Ma perché accade?
Il motivo è semplice! In nostro aiuto arriva Fabio Cirignotta, direttore del reparto di Neurologia e del Centro del sonno del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, il quale afferma: «Il motivo per cui si russa è uno solo: le vie aeree, che si trovano dietro la gola, nel tratto oro-faringeo, diventano troppo strette. L’aria fatica a passare e per questo i tessuti vibrano. Tutto ciò dipende da vari fattori, primi fra tutti quelli anatomici, cioè la conformazione della mandibola o della lingua. Se poi ci sono anche problemi a respirare col naso, il disturbo peggiora: la deviazione del setto, l’aumento di volume della mucosa che riveste i turbinati (ossicini che si trovano nella fossa nasale) o la presenza di polipi, sono tutti ostacoli che creano resistenza al passaggio dell’aria e spingono a respirare attraverso la bocca».
Inoltre recenti studi dimostrano che anche se la percentuale maschile che è affetta da questo disturbo rimane alta (parliamo di circa 40-50% di uomini tra i 45-60 anni), è in ascesa la percentuale femminile che ne soffre: parliamo di una su dieci donne prima della menopausa, mentre dopo la menopausa complice anche il cambiamento ormonale la percentuale arriva ad eguagliare quella maschile.
E allora che fare? Bisogna rassegnarsi a sonni disturbati e notti insonne?
Assolutamente no!
Esistono varie soluzioni a seconda della causa del russare:
– Se il russare deriva da un problema di respirazione che potrebbe dipendere dall’ipertrofia dei turbinati, potrebbe essere utile applicare sul dorso del naso dei classici cerottini che permettono di diminuire la resistenza che incontra l’aria passando attraverso le narici, o utilizzare dei dilatatori in silicone tra i più noti vi è Air free che può essere utilizzato fino a 45 notti;
– In molti non ne sono a conoscenza ma utilizzare un bite dentale notturno aiuta a ridurre il problema in circa l’80% di casi. Non a caso il dentista una volta appurato che i tessuti della gola sono molto rilassati e non favoriscono il passaggio dell’aria può creare un’apposito bite che aiuta a mantenere la mandibola e la lingua “avanti” così da facilitare il passaggio di aria.
– Il russare dipende in molti casi anche dal sovrappeso, quindi anche se è non molto piacevole, prima di provare qualsiasi rimedio “medico” è consigliabile mettersi a dieta ed evitare alcol e fumo, con il dimagrimento diminuirà contemporaneamente anche il russare.
– Esiste in commercio anche un braccialetto anti russamento, il quale è dotato di un sensore acustico che entra in funzione non appena avverte russare: il sensore invia un piccolo impulso elettrico tramite la pelle, stimolando le terminazioni nervose per cinque secondi, e la persona che russa si girerà automaticamente sul fianco terminando di russare.
– A volte l’aria presente in una camera da letto può essere secca e in questo caso il problema non fa che peggiorare. Ecco perchè a parte umidificare la stanza potrebbe essere utile fare un lavaggio delle cavità nasali con acqua calda e sale o utilizzando spray a base di ingredienti naturali.
– Una novità proviene dalla tecnica di medicina cinese della digitopressione effettuata tramite l’uso di un piccolo anello posizionato sul dito mignolo che presenta due protuberanze che vanno a fare pressione su alcuni punti che migliorerebbero la respirazione.
– Se si vuole ricorrere ad un sistema “naturale”, un consiglio è quello di praticare il Pranayama, una disciplina che si basa sul rafforzamento dei muscoli intorno alla gola tramite tecniche specifiche di respirazione, in modo da ridurre la vibrazione dei tessuti.
Nel caso in cui siamo in presenza di Apnee notturne, le cose cambiano. Le apnee notturne si verificano quando un individuo smette di respirare per 10, 20 o anche 30 secondi di seguito svegliandosi poi di soprassalto respirando affannosamente. Se queste apnee si verificano meno di 5 volte in un’ora allora il caso non è grave, ma se si verificano più di 5 volte è bene consultare un medico. Le apnee prolungate infatti potrebbero causare gravi problemi cardiovascolari e aumentare il rischio di ictus. Il medico dovrà ovviamente accertare la gravità dell’apnea tramite un apposito esame “la polisonnografia” si tratta di un apparecchio che registra durante il sonno alcuni parametri quali: ossigenazione del sangue, respirazione e attività celebrale. Al termine dell’esame e se è necessario il medico potrebbe consigliare l’uso di una speciale maschera che emette aria tenendo così aperte le vie respiratorie; questa speciale maschera si chiama CPAP. Invece in presenza di casi più graci potrebbe essere addirittura necessario un’intervento chirurgico (uvulo-palato-faringoplastica) con il quale si va a rimodellare in maniera definitiva i tessuti molli.