Il brufolo è un’infezione di un comedone, e cioè di un punto nero, che può avvenire quando un batterio penetra fino al follicolo pilifero.
Cos’è il punto nero?
Non esiste brufolo senza punto nero. E allora proviamo a capire in cosa consistono i punti neri.
Sotto lo superficie cutanea esistono delle microscopiche cavità, a forma di sacco, che prendono il nome di follicoli piliferi. Al loro interno vi si producono le cellule che hanno la funzione di far nascere e crescere i peli. Insieme ai follicoli vi sono le ghiandole sebacee, responsabili della formazione del cd. sebo, cioè di una sostanza oleosa che viene prodotta a protezione dei peli. Può accadere che, per motivi ormonali o altro, ci sia una produzione eccessiva di sebo; questo innesca con le cellule della pelle una reazione chimica. Succede quindi che il poro si chiude, poichè lo strato di pelle si ispessice e si cheratinizza, e i depositi di melanina pigmentano la pelle, mostrando un punto nero. Il tappo che si crea diventa sempre più spesso, impedendo al sebo di uscire, sebo che, intanto, al di sotto dello strato cutaneo, continua ad essere prodotto.
Ed ecco che può arrivare il brufolo!
Quando si viene a creare un punto nero è molto facile che possano scoppiare dei brufoli sottopelle. Può accadere infatti che i batteri che normalmente sono sulla superficie esterna della pelle (lo Staphylococcus epidermis e il Propionibacterium acnes) penetrino proprio sotto il punto nero che ottura il poro. Questi batteri sono normalmente innocui, ma a contatto con l’accumulo di sebo possono creare infezione. A questo punto si scatena la risposta immunitaria dell’organismo che libera i globuli bianchi attraverso i vasi sanguigni; questi si gonfiano per facilitare il passaggio dei leucociti, facendo comparire il rossore della pelle. Prima che esca la punta bianca o gialla, infatti, la pelle si gonfia e si arrossa: è il momento in cui il nostro corpo è in piena battaglia contro l’infezione! Una volta sconfitta, al corpo non resta che espellere il sebo in eccesso, l’acqua, i batteri oramai sconfitti, e gli anticorpi vincitori: ecco di cosa è formata la classica punta gialla del brufolo.
Da che dipende il sebo in eccesso?
Si è detto che l’eccessiva produzione di sebo, insieme con la difficoltà per il poro di espellerlo, quando oramai si è creato il punto nero, è quello che può scatenare l’infezione e dunque il brufolo. Diverse sono le cause alla base di questo surplus di sebo.
– Pubertà
A partire dai 12-14 anni inizia il periodo puberale, durante il quale sale il livello del testosterone (l’ormone sessuale androgreno) sia negli uomini che nelle donne. Questo ormone stimola le ghiandole a produrre più sebo. Questo è il motivo per cui la maggior parte degli adolescenti è affetto da acne giovanile. I maschi in misura maggiore, perchè, ovviamente, producono più quantità di testosterone.
– Gravidanza
Durante la gravidanza il corpo di una donna è sottoposto ad uno scombussolamento ormonale. Capita spesso quindi che già a partire dal I mese di gravidanza e fino al V, nella maggior parte dei casi, le donne incinte soffrono di acne tardiva. Talvolta essa si protrae fino a dopo il parto. Le donne che hanno sofferto di acne giovanile e che tendono ad avere la pelle grassa (quindi con una più alta produzione di sebo) hanno una maggiore predisposizione al fenomeno durante la gravidanza.
– Stress
Quando il corpo è sottoposto a stress, ne risente a 360 gradi. Una tra le tantissime conseguenze eventuali dello stress è l’insorgenza dei brufoli, o una maggiore infiammazione dei brufoli già esistenti. Può infatti accadere che in una fase di stress le fibre nervose che arrivano fino alla pelle, vengano stimolate e leberino i neuropeptidi che hanno un’azione vasodilatante. Questo aggrava e infiamma maggioramente le infezioni esistenti. Inoltre un corpo sotto stress, produce un ormone, la corticotropina, che stimolando le ghiandole surrenali, fa sì che queste liberino il cd. ormone dello stress (il cortisolo) e con esso, sebbene in quantità minori, ormoni sessuali maschili che, convertiti in testosterone, fanno aumentare la quantità di sebo delle ghiandole. In questo caso poi si crea un circolo vizioso, che è esso stesso fonte di stress. Lo stress provoca la comparsa dei brufoli. I brufoli sono un inestetismo che viene mal sopportato, e crea disagio e vergogna nello stare in mezzo agli altri. Queste sensazioni provocano a loro volta stress.
Tutti questi casi possono determinare l’insorgenza di qualche brufolo sporadico, o di una vera e propria malattia della pelle, che prende il nome di acne. Secondo alcuni studi poco del 10% della popolazione mondiale è affetta da acne. Essa si presenta con una diffusione di foruncoli piuttosto estesa sul corpo, provocando delle infiammazioni di livello lieve, moderato o severo.
Come si curano i brufoli?
Per sapere come eliminare i brufoli e come curarli, bisogna innanzitutto individuare la cause scatenanti, per poi porre in essere tutte le strategie necessarie.
Sicuramente, come buona regola per garantire in generale la salute del corpo, si deve innanzitutto agire sull’alimentazione. È necessario, nello specifico, come prima cosa, limitare il consumo di olio e grassi saturi. Evitare inoltre cioccolata, bibite zuccherate e dolci che provocano un picco di insulina e sono causa di squilibri ormonali.
Anche bere molta acqua è sempre un’ottima abitudine, poichè coadiuva l’eliminazione delle tossine dell’organismo.
Bisogna limitare, liddove non sia possibile eliminarle del tutto, le cause di stress.
Ovviamente è necessario prendersi cura della pelle con un’attenta igiene, con prodotti poco oleosi, che abbiano magari potere astringente o antisettico. L’igiene però non deve diventare eccessiva. Lavarsi troppo rischia, paradossalmente, di provocare una reazione contraria, stimolando le ghiandole a produrre ancora più sebo.
Per i problemi più gravi si può fare uso di creme per brufoli, lozioni medicali o farmaci: ma in questi casi è sempre meglio consultare il proprio dermatologo di fiducia. Si può arrivare, infatti, fino a dover assumere per via orale il cortisone o degli antibiotici, nei casi più gravi. Inoltre, soprattutto per le donne può essere opportuno adottare una terapia ormonale.
In realtà molti decidono di optare per rimedi casalinghi e naturali. Esistono infatti molte piante che hanno delle proprietà depurative, purificanti, astringenti e antinfiammatorie. Tra questi ci sono:
– Bardana
La pianta più utilizzata nelle preparazioni erboristiche per combattare l’acne. Ha delle proprietà molto vicine a quelle di un antibiotico, riuscendo ad abbattere la carica batterica con la sua azione disinfettante. Inoltre è depurativa ed ha un’azione che tende a normalizzare la secrezione del sebo.
– Tarassaco
Ha una funzione depurativa e drenante, agisce sul fegato e i reni, avendo un’azione benefica anche a livello ormonale
– Echinacea
Aiuta a sviluppare le difese immunitarie e stimola la rigenerazione dei tessuti della pelle.
Esistono infine anche una serie di trattamenti fai da te casalinghi, soprattutto con la funzione di ridure gli inestetismi. Ad esempio applicare per qualche minuto sull’arrossamento del brufolo una pasta fatta di acqua e bicarbonato, oppure facendo un’applicazione con un batuffolo imbevuto di aceto bianco o anche di limone. Stessa funzione ha il ghiaccio.
È giusto schiacciare i brufoli?
Quando spunta un brufolo si ha sempre la voglia e la tentazione di spremerlo, quasi a sperare che possa andare via prima.
In realtà si tratta di una pratica altamente sconsigliabile. Innanzitutto c’è il rischio di favorire il proliferare di una ulteriore e più forte infezione. Inoltre schiacciare un brufolo non diminuisce il tempo di permamenza sulla pelle del visibile inestetismo. Inoltre può contrinbuire a creare delle lesioni sulla pelle che rischiano di degenerare in cicatrici permanenti.
Talvolta si creano però dei brufoli giganti che diventano dei veri e propri ascessi. Sotto la pelle, cioè, si creano delle cavità per necrosi dei tessuti, dentro cui si raccoglie una grande quantità di pus, per via di una infiammazione derivante quasi sempre da infezione batterica. In questi casi è necessario svuotare la cavità dal pus, e forse aiutare questa operazione schiacciando leggermente la pelle è l’ideale. Qualora non si riesca a eliminiare il pus naturalmente o manualmente, potrebbe diveentare necessaria un’incisione con un intervento chirurigico.
È bene comunque tenere sotto controllo la tendenza che si ha di schiacciare i brufoli, poichè in casi estremi può degenerare, fino a essere diagnosticata come una mania comportamentale di tipo ossessivo-compulsivo, che prende il nome di dermatillomania e comporta la necessità di cure a livello psicologico.